The Shades of Night

Necronomicon, Il Libro dei Morti

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Lady Selene
view post Posted on 13/4/2009, 16:58




Secondo lo scrittore di racconti fantastici Howard Phillips Lovecraft, il Necronomicon (il cui titolo originale in arabo è Al Azif) è un testo di magia nera redatto da uno stregone arabo di nome Abdul Alhazred, vissuto nello Yemen nell'VIII secolo d.C. e morto a Damasco in circostanze misteriose (si dice fatto a pezzi in pieno giorno da un essere invisibile).

In realtà il Necronomicon è uno pseudobiblium, cioè un libro mai scritto, ma citato come se fosse vero in libri realmente esistenti. Il Necronomicon, infatti, è solo un espediente letterario creato da Lovecraft per dare verosimiglianza ai propri racconti, che diventò gradualmente un gioco intellettuale quando anche altri scrittori cominciarono a citarlo nei loro racconti di genere horror o fantascientifico. Lo stesso Lovecraft fu quasi costretto, a un certo punto, a confessare che il Necronomicon era una sua invenzione quando si accorse che troppi suoi fans lo avevano preso sul serio; ed anche oggi non mancano persone che credono alla reale esistenza del Necronomicon.

C'è incertezza su quale possa essere stata la fonte ispiratrice di Lovecraft per la creazione del Necronomicon. Secondo De Turris e Fusco sarebbe stata la Clavicola di Salomone, un celebre grimorio che l'autore di Providence avrebbe conosciuto attraverso Cerimonial Magic, un libro di A. E. Waite del 1898, mentre secondo lo studioso americano Roger Bryant il Necronomicon sarebbe un adattamento del Picatrix, un testo arabo di magia del XII secolo. Per Domenico Cammarota, invece, il Picatrix non può essere la fonte del Necronomicon perché non è un testo di magia, ma di alchimia e di erboristeria. Lovecraft, però, si sarebbe ispirato al suo autore, l'alchimista iracheno ‘Abd al-Latīf, per creare la figura di Abdul Alhazred.

Il libro cominciò ad uscire dalla finzione letteraria per entrare nel mondo reale nel 1941, quando un antiquario di New York, Philip Duchesne, mise nel proprio catalogo un riferimento al Necronomicon, di cui forniva la descrizione e fissava il prezzo a 900 dollari. Nel 1953 il giornalista Arthur Scott, in un articolo sul mensile americano Sir!, sostenne che il Necronomicon sia scritto su fogli di pelle umana prelevata da persone uccise con fatture stregonesche.

Da quel momento si moltiplicano i riferimenti al Necronomicon sui bollettini dei bibliofili e perfino nel catalogo della Biblioteca Centrale dell'Università della California. Alla fine degli anni '60 Lyon Sprague De Camp durante un viaggio in Oriente acquista uno strano manoscritto proveniente da un villaggio del nord dell'Iraq e al ritorno lo fa esaminare da alcuni esperti americani che però lo avvertono che il testo è una sequenza di segni priva di significato, che cerca di assomigliare al persiano e che risale al XIX secolo: un imbroglio, insomma. Sprague De Camp decide comunque di pubblicarlo in facsimile, raccontando la vicenda e facendolo passare per il Necronomicon, aggiungendo particolari inquietanti per rendere il tutto verosimile.

Negli anni '70 Colin Wilson sostiene che Lovecraft mentiva quando affermava che il Necronomicon non esiste, per coprire le responsabilità del padre, affiliato alla massoneria egiziana fondata da Cagliostro e possessore di una copia del Necronomicon (probabilmente, nella traduzione inglese effettuata da John Dee).

Etimologia

In una lettera Lovecraft sostiene che il titolo, apparsogli in sogno, significa La descrizione delle Leggi dei Morti (o che governano i Morti), significato derivato dalle parole greche nekros (cadavere), nomos (legge) ed eikon (immagine, descrizione). La traduzione più comune è, invece, Libro dei Nomi dei Morti, perché fanno derivare il secondo segmento del titolo dal greco onoma (nome, titolo di libro).

Altre ipotesi sono Le consuetudini dei Morti (da nomos = legge, uso, costume) oppure Guida alla terra dei Morti (da nom- = spazio, distretto, regione) oppure ancora Il Libro del Legislatore Morto (da nomikos = legislatore).

Secondo August Derleth, amico ed editore di Lovecraft, il nome Necronomicon fu ricalcato dallo scrittore sul titolo degli Astronomicon Libri del poeta romano di età augustea Marco Manilio, per cui il significato sarebbe Libro che riguarda la Morte.

Storia

Secondo Lovecraft il titolo originale dell'opera è Al Azif, un termine arabo che sarebbe usato per indicare i suoni notturni prodotti da certi insetti, ma che la tradizione popolare identifica con il linguaggio dei demoni.

L'autore di questo libro sarebbe un certo Abdul Alhazred, un poeta pazzo di San'a, nello Yemen, probabilmente vissuto nel periodo omayyade (VII-VIII secolo) e che passò gli ultimi anni di vita a Damasco, dove scrisse il libro, intorno al 730, e dove morì, nel 738, in circostante misteriose. Il libro conterrebbe un racconto mitologico sui Grandi Antichi, la loro storia e i metodi per invocarli. Del libro fu fatta una traduzione in greco ad opera di Teodoro Fileta (responsabile anche del nome greco Necronomicon), forse un monaco ortodosso di Costantinopoli, nel 950 e una in latino ad opera del danese Olaus Wormius nel 1228, il quale annota nella prefazione come l'originale arabo fosse già considerato perduto ai suoi tempi.

La versione latina fu stampata due volte: una prima volta in caratteri gotici, presumibilmente in Germania, nel XV secolo; una seconda volta nel XVII secolo, probabilmente in Spagna. Il mago elisabettiano John Dee e il suo assistente Edward Kelley entrarono in possesso di una copia del Necronomicon a Praga, durante una visita all'imperatore "occultista" Rodolfo II e si ritiene che ne abbiano fatto una traduzione in inglese, della quale rimangono solo alcuni frammenti. Sembra che già dal medioevo il libro fosse stato messo all'indice dalla Chiesa cristiana e poi, via via, da tutte le religioni organizzate del mondo.

Cronologia

* 730 - Abdul Alhazred scrive a Damasco il libro Al Azif.
* 950 - Teodoro Fileta a Costantinopoli traduce in greco Al Azif con il titolo Necronomicon.
* 1050 - Il Patriarca Michele ordina la distruzione delle copie tradotte in greco. Il testo arabo originale sparisce.
* 1228 - Olaus Wormius traduce in latino il testo in greco del Necronomicon.
* 1232 - Papa Gregorio IX ordina la distruzione delle copie in greco e latino del Necronomicon.
* XV secolo - Edizione tedesca in caratteri gotici della traduzione latina.
* 1472 - Edizione di Lione (Francia) della traduzione latina di Olaus Wormius.
* 1550 - Edizione italiana del testo in greco.
* 1580 o 1586 - Traduzione inglese del Necronomicon latino, frammentaria e mai stampata, ad opera di John Dee e Edward Kelly.
* 1598 - Altra versione inglese del Necronomicon latino, ad opera del barone Federico I del Sussex che la intitola Cultus Maleficarum, meglio nota come Manoscritto del Sussex.
* 1622 - Edizione spagnola della traduzione latina.

Copie conosciute

È stato possibile stilare un elenco delle copie conosciute del Necronomicon (nella finzione letteraria, ovviamente) in base alle tracce fornite nei loro racconti dai seguenti scrittori: Bergier, Derleth, Di Tillio, Edwards, Elliott, Hamblin, Herber, Kuttner, Lovecraft, Lumley, Schorer, Willis.

* Bibliotèque nationale di Parigi, Francia. Edizione spagnola (Madrid, 1630 circa) della traduzione latina di Olaus Wormius.
* Museo Egiziano del Cairo, Egitto. Edizione italiana (Roma, 1550 circa) della versione greca di Teodoro Fileta.
* Chiesa della Saggezza Stellare di Providence, Rhode Island, USA. Edizione del XVII secolo (incerto se si tratti della edizione tedesca o spagnola) della traduzione latina di Olaus Wormius.
* Field Museum, Chicago, Illinois, USA. Copia in lingua ed edizione ignote.
* Widener Library, Harvard University, Cambridge, Massachussetts, USA. Edizione spagnola (Madrid, 1630 circa) della traduzione latina di Olaus Wormius.
* Kester Library, Salem, Massachussetts, USA. Edizione tedesca in caratteri gotici (Norimberga, fine XV secolo) della traduzione latina di Olaus Wormius.
* Magyar Tudomanyos Akademia Orientalisztikai Kozlemenyei, Budapest, Ungheria. Copia manoscritta dell'originale arabo Al-Azif (dispersa)
* Miskatonic University, Arkham, Massachussetts, USA. Edizione spagnola completa (Madrid, 1630 circa) della traduzione latina di Olaus Wormius.
* Miskatonic University, Arkham, Massachussetts, USA. Manoscritto parziale in inglese intitolato Al-Azif, appartenuto fino al 1924 ad Ambrose Dewart.
* Miskatonic University, Arkham, Massachussetts, USA. Copia frammentaria della traduzione di John Dee appartenuta alla famiglia Whateley fino al 1928.
* British Museum, Londra, Regno Unito. Edizione tedesca in caratteri gotici (Norimberga, fine XV secolo) della traduzione latina di Olaus Wormius, con traduzione in inglese ad opera di Henrietta Montague.
* San Marcos University, Lima, Perù. Edizione italiana (Roma, 1550 circa) della traduzione in greco di Teodoro Fileta.
* Università di Buenos Aires, Argentina. Edizione spagnola (Madrid, 1630 circa) della traduzione in latino di Olaus Wormius.
* Biblioteca Vaticana, Città del Vaticano, Italia. Edizione tedesca in caratteri gotici (Norimberga, fine XV secolo) della traduzione latina di Olaus Wormius.
* Zebulon Pharr Collection, Costa Occidentale degli USA. Copia non identificata della traduzione in latino.
* Biblioteca Centrale dell'Università della California, Los Angeles, USA. Edizione spagnola (Toledo, 1647) della traduzione latina di Olaus Wormius.
* Biblioteca Pio XII, Università di Saint Louis, Louisiana, USA. Microfilm della edizione tedesca in caratteri gotici (Norimberga, fine XV secolo) della traduzione latina di Olaus Wormius, conservata presso la Biblioteca Vaticana.


[Fonte: Wikipedia]
 
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